Il mondo Meta è sempre più pericoloso per chi crea contenuti o offre servizi online. Lo sa bene Davide Marciano, fondatore di AffariMiei.biz, che si è ritrovato vittima di una truffa su Meta (Facebook e Instagram). Il suo volto e il suo nome sono stati utilizzati senza autorizzazione per promuovere falsi investimenti finanziari, ingannando gli utenti con pubblicità fraudolente. La sua esperienza evidenzia un problema molto più grande: l’assenza di controlli da parte di Meta e il rischio concreto per migliaia di persone che potrebbero cadere in queste trappole.
In cosa consiste la truffa
La strategia è ormai collaudata: attraverso inserzioni sponsorizzate sui social, gli scammer utilizzano la faccia e il nome di personaggi autorevoli per promuovere guadagni facili. Nel caso di Marciano, le ADS mostrano il suo volto con un testo accattivante: “Acquista subito queste tre azioni vincenti” o “Scopri il metodo segreto per fare soldi in pochi giorni.” Il problema? Lui non ha mai detto nulla di tutto questo.
Molti utenti, ignari, vedono l’annuncio, cliccano e vengono indirizzati in gruppi Telegram fasulli o su siti fraudolenti, dove vengono convinti a investire denaro. Alcuni si sono persino iscritti, credendo di essere in contatto con i collaboratori di Marciano. Quando si sono accorti dell’inganno, ormai era troppo tardi.
Meta ignora il problema
Davide ha provato a segnalare il problema in tutti i modi, ma il supporto di Meta si è dimostrato lento e inefficace. Ha utilizzato la libreria inserzioni, uno strumento che permette di vedere tutte le pubblicità attive su Facebook e Instagram, segnalando gli annunci fraudolenti. Meta, però, non ha fatto praticamente nulla: ha rimosso qualche singola inserzione, ma nel frattempo gli scammer ne creavano di nuove, rendendo il problema irrisolvibile.
Ha anche provato a segnalare le pagine false che utilizzano il suo nome e la sua foto, ricevendo come risposta che “non violano le linee guida della piattaforma”. Insomma, Meta non solo permette a questi truffatori di operare, ma sembra anche non avere alcun interesse a fermarli. Avete delle simili esperienze da raccontarci?
Quello che è successo a Davide non è un caso isolato. Truffe simili hanno coinvolto anche altre figure autorevoli del mondo della finanza e dell’informazione, tra cui Pietro Michelangeli e persino volti noti della politica e dell’imprenditoria come Mario Draghi e Pier Silvio Berlusconi. La tecnica è sempre la stessa: usare l’immagine di personaggi credibili per vendere illusioni e ingannare gli utenti.
E il danno non è solo per chi viene truffato: queste campagne danneggiano anche la reputazione di chi, come Davide, lavora seriamente nel mondo dell’educazione finanziaria. Quando in futuro pubblicherà un vero annuncio, molte persone potrebbero non fidarsi più, ricordandosi delle ADS false viste in passato.
Cosa fare per difendersi?
Purtroppo, Meta non offre strumenti efficaci per prevenire queste truffe, quindi la migliore difesa è l’informazione. Ecco alcuni consigli per evitare di cadere in questi inganni:
• Dubita sempre delle promesse di guadagni facili. Se qualcuno garantisce rendimenti sicuri in poco tempo, è quasi sicuramente una truffa.
• Verifica sempre le fonti. Prima di fidarti di un annuncio, controlla il sito ufficiale della persona o dell’azienda coinvolta.
• Segnala gli annunci fraudolenti. Anche se Meta non è molto reattiva, più segnalazioni vengono fatte, maggiore è la possibilità che vengano rimossi.
• Non fornire mai dati personali o bancari a sconosciuti. Se un sito o un gruppo Telegram ti chiede un deposito iniziale per investire, scappa.
Le istituzioni si muovono, ma i tempi sono lunghi
Marciano non si è arreso. Ha denunciato tutto alla Procura di Torino, alla polizia postale e alla Consob, cercando di attirare l’attenzione anche dei media. Alcuni giornali come La Stampa hanno iniziato a parlare del caso, ma il problema resta: le truffe digitali si muovono velocemente, mentre le istituzioni agiscono con tempi troppo lenti per contrastarle efficacemente.
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta rendendo sempre più difficile distinguere il vero dal falso, il rischio di manipolazioni è destinato a crescere. La soluzione? Maggiore regolamentazione e piattaforme digitali più responsabili.
L’esperienza di Davide Marciano con Meta dimostra che i social, pur essendo strumenti potenti per la comunicazione e il business, possono trasformarsi in terreni fertili per le truffe. Se le piattaforme non inizieranno a prendersi la responsabilità di ciò che pubblicano, il problema non farà che peggiorare.
Nel frattempo, l’unica arma efficace è l’informazione. Seguire creator affidabili, verificare sempre le fonti e diffidare delle promesse troppo belle per essere vere può fare la differenza tra un investimento consapevole e una truffa che può costare caro.